DUE AMICI PRESENTANO i primi promotori e fondatori dell’Associazione di volontariato no-profit DURANTE E DOPO DI NOI-ONLUS 

 

Da ormai tanti anni abbiamo avuto l’opportunità e la fortuna di conoscere la famiglia Rossi-Valente. Tipica dei nostri tempi, cattolica praticante e composta da tre persone, una delle quali, GabriellaVittoria, con qualche debolezza in più che si è manifestata, forse, dopo la nascita di una sorellina che muore dopo circa due mesi per “buona sanità”, male assistita durante il parto e poi in clinica pediatrica. La risposta dei genitori è immediata e definitiva: non pensano a denunce e risarcimenti; la madre Antonietta, interrompe senza pensarci due volte la sua carriera di giornalista e si dedica anima e corpo, con la dolcezza che le è congeniale, a consentire una crescita della figlia il più possibile normale: il padre Elio coadiuva, mentre entrambi, oltre alla figlia, si dedicano in spirito di volontariato a tanti dalla vita “meno benigna”.

Approfondendo, i coniugi Rossi-Valente nascono al volontariato ed alla solidarietà da oltre cinquantacinque anni quando, ancora solo amici, frequentavano una clinica romana per portare solidarietà agli assistiti con gravi difficoltà, seguendone poi a domicilio per anni e fino alla morte uno di Francavilla Fontana (BR) ed uno di Monteporzio Catone (RM).

Vengono a conoscenza che in Giappone è stato realizzato uno studio sugli aminoacidi che potrebbero incidere sui problemi neurologici; ne ottengono una copia in giapponese e, a loro spese, trovano un traduttore che, per la particolarità del testo, traduce assistito da un medico specialista.

Lo studio si rivela non utile per la figlia, ma viene gratuitamente messo a disposizione degli ospedali pediatrici Meyer di Firenze e Gaslini di Genova.

Residenti a Firenze, mettono “in croce” il Comune di Firenze ed ottengono che doni un analizzatore automatico per aminoacidi al Meyer.

Antonietta, che nel frattempo è chiamata e partecipa volontaria in un gruppo di lavoro sugli handicappati, ed Elio, coinvolgono l’Assessore al socio sanitario ed il Dirigente dei corsi di formazione professionale del Comune di Firenze per andare con loro a visitare nel nord Italia molte istituzioni e poi sintetizzarne le migliori realtà. Ne nasce, ad opera del Comune di Firenze, la realizzazione del centro diurno per diversamente abili di S.Gervasio a Firenze che, prima di chiudere, ha collocato a lavoro protetto, tanti degli assistiti.

 

La grazia ad un ergastolano: 

Un'Assistente Sociale addetta alle carceri invita i Rossi a scrivere ad un ergastolano recluso a Porto Azzurro, totalmente abbandonato dai familiari dopo la condanna per omicidio (forse disgrazia) avvenuto in Sicilia subito dopo la guerra. Dopo una lunga corrispondenza i Rossi lo vanno a trovare. Parlano con il direttore che, ritenendo l'ergastolano dal comportamento esemplare, si convince ad una relazione favorevole alla grazia. I Rossi ottengono il perdono dei familiari del morto ed il riavvicinamento dei familiari dell'ergastolano, mentre dopo innumerrevoli viaggi da Firenze a Roma presso il ministero di grazia e giustizia, ottengono la libertà.

I familiari gli offriranno una casa ed il compaesano Carmelo Freni, proprietario dell'Istituto Freni (podologia ed altro) gli offre il lavoro che imparerà presto e bene. Si fidanzerà e dopo alcuni anni morirà di tumore, ma libero e circondato da parenti e amici.

  

Novembre1966, alluvione a Firenze. I coniugi Rossi Valente rientrano da un viaggio in Austria con un treno che già a Tarvisio transita con l’acqua che ricopre i binari e fortunosamente riesce a raggiungere Firenze mentre l’acqua dell’Arno, al colmo dell’esondazione, inizia a defluire. La loro macchina è perduta poiché lasciata in un garage sommerso da oltre 6 metri d’acqua e fango. Attendono un ulteriore defluire e con un mezzo di fortuna rientrano nella loro abitazione, salva perché situata al 2° piano, ma inagibile perché riscaldamento, elettricità e telefono sono fuori uso perché situati negli scantinati inondati. Elio riesce a far evacuare Moglie, Figlia e Suoceri e raggiunge la Direzione delle Autostrade a Firenze Nord. Informato il Direttore della situazione reale nel centro e nella prima periferia, lo esorta e convince ad inviare un camion ed una pala meccanica per iniziare la ripulitura sulla Via Baracca, asse di penetrazione verso il centro. Successivamente, all’arrivo da Roma dell’Amministratore Delegato, il Rossi lo trova disponibile ad un intervento massiccio. Il Rossi, all’epoca responsabile dell’esazione pedaggi delle Stazioni da Rioveggio a Chianciano e da Fi a Pi Nord, (circa 700 impiegati tra fissi, part time, stagionali) torna al suo lavoro ma tutte le sere provvede al trasporto e distribuzione di acqua nelle case popolari del quartiere di Novoli perché possano funzionare i servizi igienici. Ne nasce una conoscenza e poi una stretta amicizia con il Sindaco Prof. Piero Bargellini, con il Direttore delle “Pietre dure” Prof. Umberto Baldini, che ha curato i restauri delle opere alluvionate, con il Sovraintendente ai monumenti Prof. Arch. Guido Morozzi (alla sua morte, per volontà del defunto, la Moglie regalerà alla famiglia Rossi un suo dipinto della Pieve di Gaville) e con tante altre personalità che avrà gratuitamente in giuria nelle tante Mostre che è solito organizzare. Propone ai vertici Autostrade e al Comune di Montecatini di ospitare una Mostra di mezzi e attrezzature con cui Autostrade è in grado di intervenire in casi di calamità. Grande successo. Si potrebbe dire che si pone un ulteriore mattone per l’idea di protezione civile.

 

Anni 1970 AIABA Ass. Ital. Assistenza Bambini Autistici

 

L’autismo, anche fra la maggior parte dei medici, risultava malattia sconosciuta. Venutane a conoscenza, i Rossi si sono prodigati per avere informazioni dall’ Inghilterra e dagli Stati Uniti che risultavano progrediti nelle ricerche. Conoscono la Dottoressa Cesarina Paoli che, avendo studiato l’ autismo in America, ha avviato il centro AIABA di cui, promotrice, diviene la direttrice con la collaborazione principalmente del Dott. Giuseppe Sparnacci e Dott. Salvatore Cesario dell’Università di Firenze, oltre di altri due psicologi. I Rossi sono fra i primi sei genitori che aderiscono. Anche se la loro figlia non può essere classificata autistica (alcuni comportamenti all’età di circa due anni, - scarsità di alimentazione e di linguaggio - superati in breve tempo, avevano fatto dubitarne.) La figlia, comunque, continua ad essere seguita per ancora alcuni anni dal  Dott. Giuseppe Sparnacci e successivamente dalla Prof. Dott.ssa Giovanna Lo Sapio anche dopo che la struttura chiude temporaneamente. I risultati per la figlia sono da attribuire  al  Dott. Sparnacci  ed alla Lo Sapio ma principalmentee alla caparbia volontà dei Rossi che non si fermeranno mai fino al miglior risultato possibile per la figlia e per altre simili persone.



1980 terremoto in Irpinia. Mentre Antonietta rimane ad accudire la Figlia disabile ed a seguire i tanti problemi, anche di volontariato, Elio, unendosi alla Caritas di Firenze, esorta i vertici di Autostrade ad un intervento poi effettuato, e, precedendolo e unendosi alla Caritas di Firenze, utilizzando le sue ferie, parte per Muro Lucano con il suo camper (costruito da solo con genialità e concretezza che gli ottengono un premio speciale alla Mostra dell’ Hobby di Montecatini), in sovraccarico di persone e aiuti umanitari. Il camper servirà esclusivamente come alloggio e infermeria per due suore infermiere venute con Lui da Firenze, mentre Elio per circa 15 giorni dormirà poco e in situazioni di fortuna. Rientrerà portando una famiglia disastrata che ospiterà per diversi giorni fino a che non troveranno una sistemazione in Toscana.

 

Polonia:

Elio, a conoscenza della tragedia polacca, di Solidarnosc e di Lech Walesa organizza un convegno su “diritti umani e civili” riempiendo il Palaffari di Firenze il 20.02.1982, chiamando a parlare soprattutto l’esule perseguitato, consulente di Solidarnosc e di Walesa, Avv. Zbigniew Gryszkiewicz. Le notizie di tante atrocità sconvolgono gli ascoltatori e la traduttrice sviene. Spontaneamente fra i presenti viene indetta una colletta che raccoglie vari milioni di lire che, consegnati all’esule, per canali particolari arrivano a SOLIDARNOSC che li distribuisce ai tanti “affamati” (leggere in documenti). L’Avv. ed altri esuli vengono ospitati in vari periodi dai Rossi nella casa di Firenze o in un loro edificio di campagna nel Valdarno, tanto che la figlia Gabriella Vittoria la battezzerà “casa dell’accoglienza”. Nel frattempo i coniugi Rossi Valente su segnalazione da parte di autorità religiose creano una catena di solidarietà a favore di famiglie polacche totalmente “disastrate” inviando numerosi pacchi e portando personalmente furgoni e camper con rimorchio pieni di medicinali e di tanto altro ben di Dio. Per aver conferma che il Buon Dio non tralascia di aiutare i “diseredati” servendosi di un qualsiasi “buon samaritano” i Rossi vengono informati che una nonna ha perso una figlia lasciando orfani due gemelli di pochi giorni; la catena di solidarietà riesce a far arrivare latte in polvere fino allo svezzamento. Però… la spedizione costa più del contenuto. Ecco che l’amicizia di lunga data dei Rossi con un magistrato divenuto deputato e..l’elezione a Papa del Polacco permette al deputato di proporre ed ottenere con una leggina di non pagare la spedizione via posta. Ed i pacchi sono sempre più numerosi ed i viaggi a rischio verso la Polonia “chiusa” sono frequenti. Elio, funzionario delle Autostrade IRI, coinvolge i colleghi e i vertici di Autostrade ottenendo danaro e materiale che trasporta in Polonia. Nascono amicizie italo polacche ed Elio si ritrova plenipotenziario (in documenti) della Unione Cristiana Nazionale, braccio di Solidarnosc. Al termine della dittatura in Polonia, Elio è promotore di quattro convegni che si tengono a Firenze, a Prato e nel Valdarno con oratori quali il Prof. Wieslaw Chrzanowski, maggior giurista polacco divenuto Ministro della Giustizia e poi presidente del Parlamento, Presidente sia dell’Unione Cristiana Nazionale che della fondazione Pro Patria, il Prof. Andrzej Zajczkowski                       Accademico delle Scienze e maggior sociologo di Polonia e l’Ing. Wlodzimierz Dobrowolski Segretario Generale dell’Unione Cristiana Nazionale. Ripartono con tante offerte, anche di una Banca di cui Elio conosce i Vertici.   In uno dei tanti viaggi di aiuti umanitari Elio viene ricevuto al Parlamento polacco presieduto dal Prof. Chrzanowsky ed invitato a parlare all’Università di Danzica Sopot. I tanti documenti riprodotti a parte provano questa attività senza limiti.

Con i Polacchi, che hanno ritrovato libertà ed una relativa rinascita economica finanziaria, Elio ed Antonietta terminano l’attività operativa, mentre rimangono tante care amicizie.

 

CROAZIA:

alla morte di Tito la federazione Yugoslava si sfalda. Slovenia, Croazia, Bosnia, ecc. vogliono e proclamano l'indipendenza. La Serbia passa alla guerra. Una signora croata, sposata ad un fiorentino contatta il Movimento per la vita per ottenere aiuti per Zagabria. Il Movimento accoglie l'appello ed anche Elio Rossi si adopera per la raccolta di aiuti, insieme a tanti del Movimento. Ogni 15 giorni circa arriva da Zagabria un camion che riparte anche col materiale che Rossi raccoglie e trasporta col suo furgone e camper con rimorchio per rifornire il camion. Per Elio Rossi non basta: ritiene che l'auto-determinazione dei popoli sia sacrosanta, formula un questionario-indagine conoscitiva sulla giustezza della volontà di quei popoli e lo propone ad un campione di circa 400 persone (maschi e femmine, dirigenti, impiegati, operai) che rispondono e firmano favorevoli al 95%. L'indagine viene consegnata ad un Parlamentare che la inoltra al Parlamento Europeo, viene inoltre inviata al Papa, ai parlamentari Italiani per i quali risponde l'allora  presidente della Camera  On.le Nilde Iotti che assicura l'interessamento alla soluzione. Elio Rossi vuole rendersi conto personalmente e l'antivigilia di natale del 1991 parte per Zagabria con camper e rimorchio pieni di medicinali e pacchetti di medicazione acquistati personalmente, per aiuto divino, a prezzi ridotti. E' affiancato da un furgone di aiuti guidato dal figlio della signora croata-italiana. Dorme a Zagabria dove da vario tempo erano in corso bombardamenti di aerei Serbi. Non tornerà più in Croazia come volontario. Ha riportato un giudizio negativo sulla burocrazia di polizia e dogana di confine che, senza alcun controllo del materiale con enormi lungaggini riempiva inutili copie di documenti con l'unico scopo di fare cassa. Fece in tempo, nonostante tutte quelle perdite di tempo, rientrato a Firenze, ad assistere alla Messa di Natale.

 

Avventura Albanese:  In vari viaggi attraverso la Iugoslavia, la sua famiglia ha tentato inutilmente di poter visitare l’Albania. Solo dopo la “libertà” del Paese delle Aquile, Elio viene contattato da una conoscenza occasionale per andare a consegnare tre autobus regalati dall’ ATAF di Firenze, ma soprattutto contattato nell’intento che voglia inserirvi tanti aiuti umanitari. Il Buon Dio ancora una volta si serve di Elio, Antonietta e tanti amici, così gli autobus arrivano a Scutari pieni. Elio in Albania ritrova vari amici italiani che fanno volontariato spicciolo,”cani sciolti” come lui. Così, per meglio aiutare gli albanesi, ritengono si debba costituire una associazione di volontariato. Nasce ai primi del 1993 l’Associazione Amicizia Italia Albania (Elio Rossi eletto presidente all’unanimità e sempre confermato). Da sottolineare il rispetto e la delicatezza per gli aiutati albanesi perché non sentano gli italiani come missionari colonizzatori: lo Statuto prevede una Sezione albanese pressoché autonoma gestita da albanesi. Bilancio nel tempo: trasportati e consegnati in dono circa 140 fra autobus, furgoni e camion carichi fino all’inverosimile di aiuti umanitari di ogni genere.

I doni che l’Associazione riceve da Firenze, Venezia (vari autobus e due traghetti ognuno da 156 passeggeri per riattivare la navigazione sul Lago di Scutari), Prato, Forlì, altri Comuni, da Autostrade IRI, vari Enti e Ditte vengono convogliati sempre gratuitamente verso Comuni albanesi, in particolare Scutari, prima con costosi traghetti civili, poi – l’aiuto divino non viene mai meno – con navi della marina militare italiana. Partono varie volte, piene, le grandi navi S. Marco, S. Giorgio e di minore stazza. Fa parte dell’Associazione anche Don Carlo Zaccaro, Prorettore della “Madonnina del Grappa”, istituzione religiosa ben nota in Italia, particolarmente in Toscana, che opera con aiuti e assistenza verso giovani abbandonati e bisognosi e che, con tale intento, oltre ad aiutare missioni nel terzo mondo, ha aperto una sede in Scutari. Molti aiuti che Elio, con “Amicizia Italia Albania” non riesce a trasferire subito, vengono consegnati a Don Carlo e andranno in Albania attraverso la “Madonnina del Grappa”. Nel 1998 Elio Rossi riceve la cittadinanza onoraria del Comune di Scutari, città di 120.000 abitanti e capoluogo di Regione di 300.000. Altri riconoscimenti da altre città. La guerra in Yugoslavia fa fuggire i Kosovari in Albania che già è affamata per proprio conto. Ancora una volta una straordinaria solidarietà viene organizzata da Elio con “Amicizia Italia Albania” : decine di milioni di lire raccolte e consegnate particolarmente al Vescovo di Scutari ed ai Salesiani di Scutari; cibo, vestiario, medicine e tant’altro vengono distribuite alle due popolazioni attraverso il Sindaco e la Sezione albanese di “Amic, IT-AL”.

Nel 1997 i fedelissimi del vecchio regime dittatoriale promuovono e permettono lo scatenarsi di una rivoluzione. L’occasione è data dal fallimento delle “finanziarie” nate con la guerra in Yugoslavia; al popolo era stato chiesto di investire 1 leke (moneta albanese) con la promessa di riceverne poi 3. Raccolta che permetteva di raggirare clandestinamente l’embargo imposto verso la Yugoslavia assetata di armi, di carburante ed altro. Finita la guerra, pur rimanendo l’embargo, non era più necessario tale traffico e le finanziarie non restituirono più quanto pattuito. Pretesto per aizzare il popolo alla rivoluzione. Elio, che si trovava a Tirana, vide volare le prime sassate, passate poi a mitragliate. Rientrato, poco dopo si vede arrivare a Firenze due Sindaci e le loro numerose famiglie minacciate di morte. Una la ospiterà per mesi nella casa di Firenze e l’altra la porterà a Gaville di Figline V. dove rimarrà per alcune settimane per poi accompagnarla in Umbria dove verrà sistemata da un Sacerdote da loro conosciuto in Albania. Al termine della rivoluzione si dovrà provvedere ai danni ed alla fame con ulteriori aiuti per anni. A Gaville i Rossi Valente ospiteranno in più riprese albanesi venuti per visite, cure ed operazioni ed anche profughi. Da sempre arrivano principalmente a Firenze personalità albanesi che vengono assistiti e presentati ad autorità toscane perché ne nascano simpatia, amicizia ed …aiuti. Mentre Elio e l’Associazione accompagnano personalità ed imprenditori italiani in Albania per favorire eventuali scambi culturali e imprenditoriali. Per il settore cultura, per divulgare la storia albanese, per farne conoscere il territorio da aprire al turismo, ecc. vengono scritti, stampati e distribuiti gratuitamente tre pubblicazioni (2 fotolibri a colori) e ne è in preparazione una quarta. L’Associazione ospiterà con propri mezzi e otterrà ospitalità da vari Comuni per il Coro di Scutari di 40 elementi che per vari giorni girerà la Toscana, l’Emilia, Venezia e parteciperà al Concorso internazionale di Camerino piazzandosi terzo. L’avventura continua tuttora mentre si affianca altra iniziativa che ha preso le mosse da tempo.

 

Nell’edificio di Gaville sono stati ospitati in vari tempi Sacerdoti per un periodo di convalescenza e persone che necessitavano di un periodo di convalescenza e vacanza. Assistenza gratuita dilapidando risparmi.

 

Associazione di volontariato no profit “DURANTE E DOPO DI NOI - ONLUS

La famiglia Rossi Valente accoglie la sede dell’Associazione nel loro complesso edilizio sito in Gaville e, mentre già saltuariamente accoglie anche gruppi di persone “diversamente abili”, inviati da altra Associazione, attualmente per le 24 ore di diversi giorni un giovane con gravi problemi. Non manca da tempo assistenza psicologica verso famiglie di persone in difficoltà per aiutarli ad accettare con la possibile serenità la gestione di tali familiari. A tale scopo hanno in preparazione un convegno, ritenendo che per una buona riuscita dell’assistenza e auspicabile recupero dei diversamente abili, durante e dopo la vita dei genitori, sia indispensabile agire contemporaneamente su questi ultimi che sono rappresentabili in una varia casistica.

L’iniziativa è talmente apprezzata dal Comune di Figline Vald. che la ritiene un fiore all’occhiello per il suo territorio che nella revisione del piano regolatore concede la possibilità una eventuale nuova consistente costruzione legata all’uso delle necessità operative dell’Associazione, tanto crede in tale iniziativa e nella sua espansione, pur dichiarandosi per ora impossibilitata ad aiuti concreti.

Ora si tratta di trovare gli sponsor che abbiano gli stessi ideali, poiché gli Enti, trovandosi in tempi di restrizioni, non promettono aiuti adeguati non riuscendo ad essere tempestivi e consistenti nemmeno verso le Associazioni già assistite da tempo.  

Ma i cari amici Rossi e Valente sono sicuro si avvarranno ancora dell’Amore che Dio, Maria Santissima, Padre Pio, loro Padre spirituale, e i tanti Santi loro protettori nutrono per l’umanità ed in particolar modo verso i più bisognosi della loro cura.

Le avventure dei Valente e Rossi continuano...

                                 Gli amici Mariangela e Roberto